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  • Immagine del redattorePsicologa Maria Orefice

LA STORIA DELL'ELEFANTE - L'IMPORTANZA DI VIVERE NEL PRESENTE


Un giorno, un bambino chiese alla mamma e al papà di portarlo al circo; non vedeva l'ora di andarci e di vedere tutti quei simpatici animali, quindi i genitori lo accontentarono.


Il piccolo restò affascinato così, alla fine dello spettacolo, si recò sul retro del tendone per vedere gli artisti e, ovviamente, quei meravigliosi animali. Si incamminò insieme ai genitori e vide che gli animali erano chiusi nelle gabbie, solo l' elefante era all’aria aperta. Il ragazzo si avvicinò al pachiderma e vide che una delle sue zampe era legata con un’enorme catena ad un palo che poggiava a terra. L’animale non si muoveva, giaceva lì paziente.


l bambino tornò a casa pensieroso. Non gli era piaciuto vedere gli animali rinchiusi nelle gabbie. Tuttavia, era rimasto colpito soprattutto dall’elefante: non era in gabbia, ma era legato. Nonostante la catena fosse grossa, si notava anche a un miglio di distanza che l’elefante avrebbe potuto disfarsene. In fine dei conti, era un animale gigantesco.


Il bambino chiese ai suoi genitori perché l’elefante era legato con delle catene. Questi gli risposero “Per impedirgli di scappare”. Per impedirgli di scappare? Avrebbe potuto scappare se lo avesse voluto. Una catena e un piccolo palo non erano di certo un ostacolo per lui. Allora, “Perché non scappa?”, chiese il ragazzo. I genitori alzarono le spalle e non gli risposero.


Il bambino continuò a essere inquieto e, il giorno seguente, fece la stessa domanda alla professoressa di scienze. Lei gli diede una risposta chiara: “Non scappa perché è ammaestrato”.


Il bambino comprese allora che sebbene adesso l’elefante fosse un grande l’animale, vi era stata un’epoca in cui era piccolo. Era allora che gli avevano legato una zampa a un piccolo palo. Il bambino immaginò il piccolo elefante fare di tutto per liberarsi da quella catena, ma senza successo


Il piccolo giunse alla conclusione che l’elefante non si era accorto di essere cresciuto e di essere un animale formidabile. Il ricordo di quella feroce lotta contro una catena e un palo che non cedeva, si era impresso nella sua mente. Per questo motivo, nonostante avrebbe potuto liberarsi, aveva smesso di provarci. Era più forte il ricordo dei fallimenti passati che la reale possibilità del presente.


La storia dell'elefante incatenato è simile a quella delle persone che restano ancorate a un fallimento passato e smettono di provarci. Perché a volte è più semplice continuare a vivere nel passato che cercare di cambiare il presente.

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