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  • Immagine del redattorePsicologa Maria Orefice

Riprendersi da un Trauma - Consigli Utili


Il trauma psicologico coincide con un’interruzione dolorosa ed imprevedibile dello scorrere regolare degli eventi. Più la rottura è incomprensibile, più è distruttiva.

Se lo stordimento prodotto dal trauma non viene elaborato, ricostruito e condiviso attraverso la parola, può tradursi in stress che spesso si concretizza in alcuni sintomi.

Questi sintomi, se non affrontati, possono diventare stabili e provocare il Disturbo Post Traumatico da Stress (DPST), che può durare anche anni dopo che l’evento traumatico si è svolto, e che per il suo superamento, ha assoluta necessità dell’aiuto di uno specialista.

La straordinarietà dell’evento traumatico, non è data tanto dalla rarità in termini di frequenza, ma da quanto l’evento è in grado di scardinare le normali capacità dell’individuo di adattarsi alla vita.

Può essere vissuto come trauma: la perdita della persona cara o di un lavoro, la fine di una relazione sentimentale, una guerra, una pandemia, ecc…

Chi ha vissuto una situazione traumatica sente e agisce, come se il suo sistema di reazioni fosse scollegato dal presente, e avesse vita propria.

  1. Dal punto di vista corporeo, il trauma può produrre sovraeccitazione, ovvero uno stato di allerta permanente. In questa condizione, anche la più piccola sollecitazione provoca un ulteriore allarme.

  2. Dal punto di vista cognitivo, i ricordi del trauma possono restare attivi e intrusivi, interrompendo in modo problematico la vita quotidiana della persona. È come se l’evento non fosse del tutto trascorso, ma si ripresentasse di continuo, attraverso flashback e incubi ricorrenti, caratterizzati dal fatto di essere particolarmente reali.

  3. Le emozioni si svuotano di significato, sono scollegata dagli eventi che le hanno prodotte. Sono emozioni al di fuori dell’esperienza ordinaria, e ingestibili. Chi le ha sperimentate fa di tutto per evitarle. Sono emozioni che restano senza parole, che non possono essere dette, perché non possono essere sperimentate consciamente.

Nella fase di metabolizzazione di un evento traumatico, è importante maturare lentamente l’idea che il dolore non durerà per sempre o, per lo meno, non con la stessa intensità con la quale lo si sta provando adesso.

Qualche semplice consiglio sulle cose da poter fare dopo aver vissuto un evento traumatico:

Ottieni supporto: parlare con altre persone può aiutare. Anche con chi ha avuto la stessa esperienza. Sapere che c’è qualcuno pronto ad ascoltare, fa la differenza. E’ una buona strategia quella di lavorare sulla propria rete relazionale.

Concentrati su scenari peggiori, sembra un atteggiamento un po’ cinico, ma in realtà pensare che ciò che è accaduto avrebbe potuto assumere tinte ben più oscure, sollecita l’emergere di una sensazione di gratitudine rispetto all’idea che in fondo, sarebbe potuto andare peggio.

Scrivi: la scrittura aiuta ad elaborare. Scrivere aiuta ad osservare l’evento traumatico, distanziandosene quel che basta per poterlo elaborare, senza le pressioni legate al giudizio altrui.

Il dolore deve essere vissuto ed attraversato per essere superato.

Chiedi aiuto ad un professionista: non è raro che certi eventi lascino completamente disarmati.

Tu aiuteresti una persona a rialzarsi, dopo che per qualche ragione è caduta a terra? Immagino di sì.. e la giudicheresti incapace, inetta, o debole solo perché per rialzarsi ti ha teso la mano chiedendoti un sostegno?! Credo proprio di no.

Allora perché mai, davanti a delle “cadute” emotive vertiginose, ci si dovrebbe fare tanti problemi a chiedere che qualcuno, più stabile di noi in quel momento, ci possa aiutare a rimetterci “in piedi”?!

Nella fase post- traumatica, non è raro che le persone sperimentino la consapevolezza di aver trovato un nuovo significato alla vita.

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